Fare in una giornata tutto quello (o quasi) che avevo lasciato in sospeso, sì, è decisamente da me.
L' ora X è scattata:
un'altra email e giuro che mi esplode il cervello, ma almeno ho assestato un paio di colpacci. Non so come ma sono riuscita anche in quello che non faccio mai, STUDIARE CANTO (ok, non esageriamo, un quarto d'ora forse, ma con gioia incommensurabile delle mie povere corde vocali, poverine, non ci potevano credere).
Le sigarette, inutile dirlo, le ho fatte fuori tutte... e riproviamo a smettere, questa volta con uno straccio di obiettivo realistico.
Ho appena sentito Semola, che mi ha richiamata alle armi - eh, ve l'avevo detto, proprio tutto! - ora tocca a me, sola soletta e ai miei neuroni in pappa.
Il mio mantra: ce la posso fare!
Alla faccia del delirio da (finta) donna in carriera mi è venuta una gran voglia di tornare a Budapest a riprendermi il mio cuore, coerenza, questa sconosciuta.
E intanto mi sparo un film in bianco e nero ma non vi svelo il titolo, brucerei una bella sorpresa.
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